domenica 26 settembre 2010

Alla riscoperta di Guareschi


Nota introduttiva
Conobbi tempo fa l'amministratore di questo blog. Avvenne in una certa occasione, al termine della quale ci ritrovammo a conversare di Guareschi, del suo travaglio ed epopea umana, discorrendo alfine delle sue opere, e di Candido in particolare. Da quel momento, da quella comunanza d'interessi è nata questa amicizia. Da tempo mi chiedeva di partecipare attivamente al suo blog, come "scrittore" e non solo come lettore. Quale occasione migliore di iniziare questa sorta di collaborazione, se non quella di riparlare di Guareschi?

L'occasione mi è stata propiziata da una mostra dedicata a Guareschi, in corso presso Villa Vertua Masolo di Nova Milanese. Ideatori e organizzatori sono un gruppo di amici di Nova Milanese, o orbitanti intorno ad essa, accomunati dalla passione/piacere di divulgare la "Cultura". La missione del sodalizio è implicita nel nome che si sono dati "Associazione Culturale Felicita Merati ".

Usando parole loro: "L'associazione culturale Felicita Merati nasce dal desiderio di un gruppo di amici di condividere e sostenere, quei principi che il Papa ha definito "non negoziabili", vita, famiglia, libertà educativa".

Dall'estate 2008, un più vasto pubblico ha cominciato ad interessarsi con passione di Guareschi; da quando il quotidiano Libero, nella primavera del 2008, aveva acceso un potente faro sullo scrittore, dedicandogli elogi e una grande retrospettiva consistita nella ristampa anastatica di quattordici numeri di Candido. La ristampa, che veniva allegata al quotidiano, andava però a ruba appena il giornale arrivava in edicola: penso siano stati i collezionisti a fare man bassa del quotidiano, per accaparrarsi l'allegato. Ero riuscito a procurarmene una sola copia, che conservo gelosamente; nè la redazione di Libero aveva più disponibiltà quando la cosultai.

Prima di quell'estate, durante la quale Vittorio Feltri lo ebbe a rilanciare alla grande, con entusiastica passione, l'immagine dell'uomo/scrittore, cronista, vignettista e umorista Giovannino Guareschi, la conoscevo soltanto attraverso la trasposizione cinematografica dei due"grandi" personaggi dei suoi romanzi: Peppone e Don Camillo. Per il resto, ben poco di lui sapevo. Tanto è vero che anni fa, quando ancora non conoscevo come oggi Guareschi, girando per le bancarelle dell'usato, m'imbattei in un suo romanzo che parlava di giovani. Mi soffermai a sfogliarlo; evidentemente c'era già in me il desiderio di conoscere più approfonditamente l'ideatore degli eroi dei miei film preferiti; restai perplesso per quel titolo che non aveva a che fare con i miei eroi: Peppone e Don Camillo; e non diedi neanche peso ad un particolare del quale ebbi poi modo di pentirmi fortemente. C'era una strana dedica su quel libro: un lungo pensiero rivolto all'autore del romanzo, che terminava con la dedica autografa di un "certo" "Giovanni Mosca". Cioè, Giovanni Mosca, che l'indomani seppi chi era, dedicava quel libro, con quel pensiero all'autore stesso del libro. Credo di essermi fatto scappare un pezzo da collezione, ma, fortunatamente, conosco il possessore di quel libro.
La mostra è bene ubicata e ben strutturata. Posta al piano seminterrato di una splendida villa d'epoca, acquisita anni addietro dal comune di Nova, si sviluppa in un facile percorso pedagogico guidato (a libera scelta). Si parte con la retrospettiva da spezzoni di scene di film e filmati, per poi inoltrarsi nella visualizzazione di ampi cartelli disposti lungo le pareti ed al centro della sala. Sono riproduzioni ingrandite di vignette - quasi sempre a carattere satirico umoristico, improntato però sempre alla diffusione o critica d'idee, e mai comunque offensive verso la specifica persona. Un classico, ad esempio, è la vignetta umoristica contro il presidente della repubblica Einaudi, che aveva creato etichette "promozionali" per il vino di sua produzione, chiamandolo "Il vino del Presidente". Vi sono vignette relative alla sua esperienza militare e di quelle disegnate durante o in ricordo delle sue prigionie nei lager e in Italia nel 53-54, che a volte spiegano meglio di uno scritto del travaglio subito. E' bene ricordare che Guareschi è morto alla ancor giovane età di 60 anni per infarto cardiaco, dopo aver sopportato per molti anni un'ulcera che aveva acquisito sicuramente durante la prigionia nei lager.

La mostra è in corso dal 18 settembre fino al 3 ottobre, nei seguenti orari:
dal lunedì al venerdì dalle 21.00 alle 23.00, sabato e domenica dalle 15.00 alle 23.00.
Visite Guidate dedicate a comitive, scolaresche e gruppi – per informazioni telefonare a: 346.8531871 – 338.8853803 – 339.8555045 – 335.790986
Qui la Bibliografia mondiale su Guareschi
Eugenio Bandini, invitato il 17 settembre scorso alla presentazione della mostra, ha scritto molto su Guareschi. Di seguito i titoli di alcuni dei suoi articoli giornalistici, tratti dal documento sopra:
- Ma Guareschi è uno scrittore o no?, da Polis n.12 (Parma), 31 marzo 2000.
- Guareschi inedito - amore guerra e avventura nel romanzo "sudafricano", da Libero, 1° novembre 2007, pp. 1 28-29.
- "Quel Cervi è troppo bello per essere un comunista", da Libero, 1° febbraio 2008, pp.26-27.
- Guareschi inedito - I dubbi di Peppone l'americano, da Libero, 7 marzo 2008, pp.28-29.
- Diario del lager - il libro segreto di Guareschi per sopravvivere ai nazisti, da Libero, 26 marzo 2008, pp.30-31.
- Il cinema ritrovato degli eroi di Guareschi, da Libero, 20 giugno 2008, p.27.
- Non potevi fare lo stagnaro? chiede la moglie a Guareschi, da "l'Europeo", 17 luglio 1955.
Come vedete, sono titoli significativi, dai quali è possibile farsi un'inquadratura del personaggio/uomo Guareschi.

(a seguire)
sopra: Peppone e Don Camillo, dalla locandina della mostra