lunedì 30 marzo 2009

Come è triste Venezia.




"Non esiste per me differenza tra musica e le lacrime.Se cerco un’altra parola per la musica,trovo sempre e soltantoVenezia
."

Stavo sul ponte

poco tempo fa nella bruna notte.

Di lontano giungeva un canto:

gocce dorate scorrevano

sulla superficie tremante.

Gondole,luci,musica…

ebbre si perdevano nel crepuscolo…

La mia anima,un suono di violino,

a sé cantava ,toccata da dita invisibili,

segretamente,un canto di gondolieri,

tremando felicità multicolore

L’ha udita mai qualcuno?

Friedrich Wilhelm Nietzsche
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I miei ricordi più belli. Venezia anni 60

Fuori dagli antichi caffè, i violini suonavano dolci melodie per innamorati. Lo scivolare silenzioso delle gondole al chiaro di luna, spesso sfumato da una nebbia iridescente, la riva degli Schiavoni, il fastoso Danieli, il canal Grande, le piccole calli, il ponte dei Sospiri e di Rialto, erano queste le immagini che hanno commosso anche Nietzsche.
Come non dargli ragione.

I miei ricordi più brutti. Venezia anno 2006

Torme di turisti beceri e maleodoranti, privi del benché minimo senso artistico, imbrancati da agenzie turistiche, senza scrupoli, invadono piazza S. Marco e la città tutta. Bottiglie spezzate sotto i portici, l’Harry’s bar di Hemingway e il Danieli frequentati da personaggi ricchi, ma squallidi e da attricette pronte a tutto,per un posto al sole, per il dio denaro.

Ho fatto male a ritornare. Addio Venezia.

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