mercoledì 10 marzo 2010

Navigli amore mio



Il filmato di cui sopra, della durata di 8,15 minuti, è estratto dal film di 30 minuti dall'autore, ALBERTO GRISA. Il film è stato realizzato e prodotto principalmente ad uso didattico per le scuole, con l'intento di far conoscere e divulgare tra le giovani generazioni il ruolo importantissimo e fondamentale che ebbero i NAVIGLI DI MILANO per il suo sviluppo, il suo progresso, e quindi, in ultima istanza, per l'arricchimento di quella fantastica città che è e che, nonostante tutto, continua ad essere.
Per ulteriori informazioni andare su You Tube http://www.youtube.com/watch?v=Hwm7-YpP5Wc


Il laghetto di Milano, o Tombone di San Marco, in via San Marco a Milano, agli inizi del secolo scorso.
Proprietari della foto www.thais.it (se non d'accordo, la foto verrà rimossa)
---
Pubblico, integralmente, un articolo di Gianni Santucci, apparso ieri sul Corriere della
Sera.it .
Chiedo venia al Corriere, per questo che può sembrare atto di prevaricazione e abuso, ma lo ripagherò abbondantemente del favore che mi concede, quando parlerò del Tombone di San Marco, le cui acque lambivano il portone d'ingresso dei suoi operai, fino agli anni immediatamente successivi alla seconda Guerra Mondiale.
La notizia non è delle più belle, per uno che ha sempre immaginato che Milano con la sua Darsena, i suoi Navigli ancora a cielo aperto, e le possenti Mura Spagnole ancora al loro posto, sarebbe annoverata tra le dieci città più belle al mondo.
---
"Prima di guardare in basso, e mettersi a contare bottiglie, passeggini, televisori, carcasse di biciclette e motorini abbandonati sul fondo dell’antico porto di Milano, si può ricordare cosa è successo qualche anno fa a Londra. Sulla sponda Sud del Tamigi c’era la vecchia centrale termoelettrica di Bankside, abbandonata dal 1981, tante volte se n’era ipotizzata la demolizione, poi nel 1995 la Tate Gallery decise di trasformarla e affidò il progetto a uno studio svizzero di architettura. Dopo cinque anni (tenere ben presente i tempi: cinque anni), il 12 maggio 2000 venne aperta la Tate Modern, uno dei più innovativi e visitati musei del mondo, che ha toccato il record di 4 milioni di ingressi l’anno. Ora si può risalire dal fondo della Darsena, lasciarsi alle spalle l’odore rancido di escrementi e putrefazione che si respira là sotto, e leggere le date ancora segnate sul cartellone del cantiere: il 21 maggio 2003 il sindaco decide di costruire un parcheggio da 700 auto sotto l’acqua; il 22 ottobre dello stesso anno viene consegnata (e presto prosciugata) l’area. Esclusi gli scavi archeologici, i lavori non sono mai partiti. Rapido conteggio: in cinque anni, sul suo fiume Londra ha costruito la Tate Modern. In più di 6 anni, Milano ha mandato in malora il cuore del sistema dei Navigli, un luogo che si identifica con la storia e l’immagine della città.

Milano, il Naviglio-discarica

Qui si scambiano l’acqua il Naviglio Grande, dopo 45 chilometri di percorso da Turbigo, e il Naviglio Pavese, che scende per 35 chilometri fino a Pavia. Qui si incrociano la storia di Milano (le vie d’acqua usate per trasportare il marmo del Duomo), il genio di Leonardo (che progettò una chiusa i cui disegni si trovano nel Codice atlantico), e il genio politico della Milano di oggi, molto innamorato del cemento e incapace di mandare qua in Darsena dieci spazzini e quattro giardinieri per rimediare a questa indecenza. Certo, è in corso una battaglia legale. Scontro tra Palazzo Marino, che di fronte al fallimento del parcheggio-sott’acqua ha revocato la concessione (l’anno scorso), e la Darsena Spa, che invece oggi chiede i danni per il fatto di non poter più costruire. Nell’attesa che si risolva la contesa, ieri mattina nella discarica della Darsena in secca si contavano: due passeggini fracassati, un numero imprecisato di bottiglie, una vecchia tavola da surf, due batterie di auto, più uno specchietto, due parafanghi e tre cerchioni di macchine, i documenti di un motorino rubato, i letti di due senzatetto (uno sotto il ponte, l’altro dentro una casupola), l’armadio di altri due clochard che hanno steso i vestiti al sole. Tutto sparpagliato su una distesa di fango marcio.

Lontano da qui, risalendo i due canali, la scena è diversa. Sia lungo il Naviglio Grande, fino a Corsico, Trezzano, Abbiategrasso; sia lungo il Pavese, fino a Rozzano, Binasco, Pavia, le ferite sono quelle del tempo. Almeno 110 chilometri di sponde, su 160 dell’intero sistema Navigli, sarebbero da consolidare o stabilizzare; le conche abbandonate sono 29, gioielli come quella al confine di Rozzano, all’altezza del ponte verso Binasco, dove la ruggine sta spappolando il ferro delle strutture. Per sistemare le sponde servirebbero 300 milioni di euro. Ma intorno c’è comunque erba abbastanza curata, corrono piste ciclabili, filari di alberi. È più pulito, perché non c’è una città a vomitare porcherie dentro i canali. La Regione, a dicembre 2007, ha creato «Navigli Lombardi scarl», che dopo anni di frammentazione è il primo soggetto unitario per la gestione e la manutenzione. Milano ha vinto l’Expo puntando anche sulle vie d’acqua, che avrebbero dovuto collegare in una rete navigabile la Darsena e i padiglioni dell’esposizione a Rho-Pero. Progetto annunciato e decaduto. Propaganda. Come gli annunci di «riqualificazione » degli ultimi dieci anni: negli archivi del Corriere se ne contano 32.
---
Chiedo scusa ai lettori di Aquaeductus, per questa sorta di impropria intromissione, ma il mio blog personale è stato occupato, proprio oggi, da una "faccenda" forse più importante, "più duratura nel tempo".

14 commenti:

  1. Marcello,
    mi riferivo al fatto che forse è fuori gruppo. Sarebbe stato più opportuno inserirlo in Storia, o Scienze, oppure Religione. Ma va bene anche così: tra qualche giorno lo ripubblico anche sul mio.
    Ciao.

    RispondiElimina
  2. Pardon, questo post non c'entra niente con la religione, e forse neanche con le scienze. L'unico rimasto è Storia.

    RispondiElimina
  3. VORREI SEGNALARE QUESTO LINK
    http://www.youtube.com/watch?v=AvGHU9DGnSw
    CON LA MIA INIZIATIVA A SALVAGUARDIA DEL NAVIGLIO PAVESE, E UN ESTRATTO DEL DOCUMENTARIO "ACQUA E VITA - I NAVIGLI DEL MILANESE"
    http://www.youtube.com/watch?v=Hwm7-YpP5Wc
    GRAZIE
    ALBERTO GRISA

    RispondiElimina
  4. ALBERTO GRISA,
    infinite grazie per i link. Credo che quello "ACQUA E VITA - I NAVIGLI DEL MILANESE" sarà quello che più di tutti apprezzerò. Ma anche quello su "Salvaguardia del Naviglio Pavese" credo sarà molto bello. Su esperidi.blogspot.com - L'Accademia dei Pugni - faccio ampio riferimento a questo Naviglio, parlando anche della Conca Fallata e di Paolo Frisi, che di quell'Accademia fece parte, la cui intuizione permise di portare a completamento quel Naviglio, fermo da oltre un secolo per quella difficoltà incontrata a CONCA FALLATA.
    Fammi conoscere anche delle eventuali iniziative in corso per "salvare" le 65 cascine storiche orbitanti intorno Milano. E anche della Cascina Cuccagna, per la quale ho in mente già da tempo di scrivere un post su: www.esperidi.blogspot.com
    Ho già scritto un articolo a mia firma (Marsh, o Marshall) sulla scarsa memoria storica dei milanesi; e per lo scarso rispetto che credo abbiano i milanesi per le belle cose che invece dovrebbero saper valorizzare. Ma non sarà per caso perchè ne hanno talmente tante, che alla fin fine non sanno più a quali mettere mano per prima?
    Un caro saluto.
    Grazie
    Marshall (sito ecopolfinanza.blogspot.com)

    RispondiElimina
  5. ALBERTO GRISA,

    chiedo l'autorizzazione a pubblicare il tuo filmato promozionale - You Tube di 8,15 minuti - dal titolo "Acqua e Vita - I navigli del Milanese".
    Nel mio blog (ecopolfinanza.blogspot.com) ci sono parecchi post che "inneggiano" ai navigli (in uno ho addirittura immaginato giri in gondola lungo Via Senato a Milano).

    Del tuo filmato mi piace moltissimo la colonna sonora intermedia: intermezzo dalla Cavalleria Rusticana. Fantastico!

    p.s. chiedo scusa per il "tu", ma è per rendere più conviviale e scorrevole il discorso. Il filmato, con un post strutturato probabilmente in maniera diversa, lo pubblicherò anche sull'altro mio blog.
    Ciao.

    RispondiElimina
  6. Marshall
    se per caso hai problemi per inserire il filmato
    fammelo sapere
    ciao

    RispondiElimina
  7. Marcello,
    nessun problema. Credo.
    Come vedi sto diventando sempre più esperto con questi mezzi tecnologici. A proposito, a quanto ho appreso da Josh, la parola tecnologia deriverebbe da ARTE.
    Ciao.

    RispondiElimina
  8. Marshall
    bene!
    visto che hai buona volontà giustifica lo scritto
    a dx e sx perchè te lo faccio sempre io,come anche agli altri ...ahahaha
    ciao
    Marcello

    RispondiElimina
  9. Marcello,
    non ci avevo mai fatto caso. D'ora in poi ci proverò io stesso.
    Grazie. Ciao.

    p.s. per l'altro articolo, sull'altro blog, ho visto un commento di Johnny doe, a cui tu hai già dato una prima "molto forte" risposta. Ci ripasserò nel pomeriggio, sperando di essere altrettanto soddisfacente.
    ---
    Hai presente Girgenti amore mio?
    mi ha scritto una mail G. Jannuzzo.

    RispondiElimina
  10. Marshall
    sempre pronto ad aiutarti prima scherzavo....

    Ti ha scritto Jannuzzo? complimenti!
    ciao

    RispondiElimina
  11. Ciao Marcello,
    sono passato per verificare se Alberto Grisa si fosse per caso chiamato Alberto Grisi. Per pura curiosità; così si chiama, infatti, l'Assessore Finanze, Bilancio, Politiche Giovanili della mia provincia.
    ----
    Si, Jannuzzo mi aveva scritto e gli avevo pure risposto
    ----
    Grazie a Giacomo, che ti ha stimolato a quel commento su Gentile (vedere: http://aquaeductus1.blogspot.com/2010/04/livorno-bella.html ), mi sto approfondendo in filosofia
    Ciao.

    RispondiElimina
  12. Marshall
    benvenuto
    tra i matti.
    Un consiglio parti dai filosofi greci
    altrimenti si fa difficoltà a seguire quelli moderni. I filosofi,spesso, pur adoperando i soliti termini,gli attribuiscono un significato diverso.Ricordati che Platone è fondamentale perchè moltissimi filosofi si rifanno a lui
    ciao

    RispondiElimina
  13. Marcello,
    ho rintracciato un libro di scuola di mia figlia, che parte proprio dagli antichi, tra i quali ci sono i Sofisti. A giorni attaccherò la lettura.
    Ciao.

    RispondiElimina